Intelligenza artificiale tra sogni e timori.

Intelligenza artificiale tra sogni e timori.

Intelligenza artificiale, sì o no? È una domanda che in tanti si stanno facendo, forse anche tu. Alcuni ne sono entusiasti, altri sono un po’ freddi sull’argomento e infine altri sono contrari. Una cosa è certa: volenti o nolenti, l’intelligenza artificiale influisce già sulle nostre vite!

 

intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale: la definizione.

L’intelligenza artificiale (AI o IA, a seconda se lo si pronuncia in inglese o in italiano, il corsivo è nostro) è “l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. L’intelligenza artificiale permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati (già preparati o raccolti tramite sensori, come una videocamera), li processa e risponde. Infine, i sistemi di IA sono capaci di adattare il proprio comportamento analizzando gli effetti delle azioni precedenti e lavorando in autonomia.” 1

 

Pensi che l’argomento non ti interessi perché tu non usi l’IA?

Ecco alcuni campi o dispositivi che utilizzano l’intelligenza artificiale:

  • Assistenti personali di PC e smartphone (Ad esempio, Cortana, Siri).
  • Traduzione automatica di testi e sottotitoli dei video. L’IA rende le traduzioni migliori.
  • Veicoli: alcuni hanno un sistema di guida autonoma, ma si tenga presente che le auto che guidiamo hanno già alcune funzioni controllate dall’IA. Ad esempio, l’Unione Europea ha contribuito a finanziare un sistema basato su IA, chiamato VI-DAS2, che permette di individuare pericoli e incidenti.
  • Shopping on line: l’IA impara le abitudini dei consumatori e propone articoli e prodotti in base agli acquisti fatti in precedenza.
  • Motori di ricerca: imparano dalla gran quantità di dati che, come utenti, inseriamo per offrire dei risultati sempre più pertinenti e affini alle nostre richieste o esigenze.
  • Navigatori satellitari, che scelgono i percorsi migliori in base a variabili come il traffico, i pedaggi e così via.

E l’elenco potrebbe ancora continuare. Il punto è che oggi l’intelligenza artificiale fa già parte delle nostre vite.

 

Intelligenza artificiale… i sogni!

 

Applicando in modo corretto l’IA, si spera di rendere migliori, più efficienti, interi settori della vita dei cittadini, come ad esempio l’assistenza sanitaria, la sicurezza sui posti di lavoro, l’istruzione, la mobilità.

Si pensi alla pandemia da Covid19 e da come essa ha reso necessari l’uso dello smart working e della didattica a distanza. L’ IA, usata bene, comporta una notevole riduzione dei rischi perché permette di mantenere in sicurezza gli ambienti di lavoro affidando i lavori più pericolosi ai robot.

L’intelligenza artificiale può migliorare le imprese, elaborando strategie di produzione e di vendita di prodotti più efficaci, migliorare la manutenzione delle apparecchiature, migliorare i servizi ai clienti e risparmiare energia, con risultati evidentemente positivi.

Nel settore trasporti, l’intelligenza artificiale può migliorare la comunicazione tra i veicoli permettendo di scambiare informazioni, aiutando così a ridurre i pericoli di incidenti.

 

Intelligenza artificiale… i timori.

 

Quando si pensa all’intelligenza artificiale, tra i primi timori c’è quello legato ai posti di lavoro. È indubbio infatti che, con l’avvento e i progressi dell’IA, molti posti di lavoro potrebbero essere persi. Si potrebbe obiettare che altrettanti però ne verranno creati; ma anche se questo fosse vero, sarebbero posti di lavoro che richiederebbero competenze e formazione che al momento in tanti paesi nel mondo non vengono fornite. Bisognerà quindi formare i neo-disoccupati e tutti coloro che si affacciano al mondo del lavoro, fornendo loro la teoria e la pratica necessarie per accedere alle posizioni lavorative offerte.

Si pensi poi agli abusi dell’IA. Oltre che la gestione dei dati degli utenti e le relative questioni legate alla privacy, anche il solo cercare di far spiegare o, peggio ancora, far risolvere all’intelligenza artificiale complesse questioni sociali potrebbe portare a seri problemi nella società attuale.

Infine, come non citare tra i timori legati all’uso dell’intelligenza artificiale, quelli legati alla gestione delle informazioni. L’IA, infatti, è stata già messa sotto accusa per la creazione di aree in rete dove i contenuti sono legati a quanto già valutato dall’utente e non aprendosi a nuove idee o fatti.

Anche i famosi deepfake, cioè immagini, video e audio falsi ma realistici che possono essere sfruttati per rovinare la reputazione di qualcuno, diffondere calunnie, truffare altri, sono generati dall’intelligenza artificiale.

 

Intelligenza artificiale: conclusioni

 

Molti pensano che sarà il tempo a dare la risposta al quesito che ci siamo posti all’inizio dell’articolo. E questo può essere in parte vero. Credo però che la risposta deve tener conto almeno di tre fattori importanti:

  1. L’obiettivo da raggiungere con l’IA.
  2. Come si progetta l’IA (non dimentichiamo che i risultati prodotti dall’IA sono strettamente legati da come questa viene progettata e da quali dati vengono immessi)
  3. Come si usa.

Sviluppando l’IA tenendo conto di questi tre fattori, allora potremmo forse sfruttare al meglio tutti i benefici dell’IA riducendone al minimo gli effetti collaterali.

Tech Help

 

Fonti

1 https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20200827STO85804/che-cos-e-l-intelligenza-artificiale-e-come-viene-usata

2 https://cordis.europa.eu/project/id/690772/it

 

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